Curtefranca Rosso D.O.C. Biologico

Il vitigno Carmenère deriva dalla “Vitis biturica”, giunta in Nord Italia in epoca romana (Columella). Dalla Vitis biturica sono stati selezionati, nel bordolese, il Carmenère, il Cabernet Franc, il Merlot, il Cabernet Sauvignon, il Malbec. Nelle DOC italiane è stato a lungo confuso con il Cabernet Franc ma si distingue nettamente tramite il DNA e per la produzione di vini ben strutturati, assai colorati (antociani), ricchi di tannini rotondi e morbidi, di sapore complesso.

Scheda tecnica

Uve: Cabernet Franc 35%, Merlot 30%, Carmenère 15%, Cabernet Sauvignon 15%, Barbera 5%.
Vigneti: nell’anfiteatro morenico del Lago d’Iseo nei comune di Capriolo e Iseo.
Produzione: circa 8 tonnellate ad ettaro con una resa del 68%.
Ciclo produttivo: macerazione a freddo per circa 3 giorni seguita da fermentazione a temperatura controllata in grandi tini aperti in acciaio segue almeno un anno di maturazione in cantina prima dell’imbottigliamento.
Colore: rosso rubino, franco, brillante.
Profumo: vinoso, bouquet sano e dichiarato.
Sapore: asciutto, ha sottolineata ed elegante sapidità, nerbo e stoffa leggeri ma continui, armonico.
Gradazione: 12%- 12.5% vol.
Conservazione delle bottiglie: in ambiente asciutto e fresco, meglio se coricate.
Invecchiamento: secondo l’annata fino a 6-7 anni dalla vendemmia.
Servizio: servire a temperatura ambiente a 18° C in calici tondi ed ampi.
Gastronomia: antipasti all’italiana, umidi, arrosti, carni rosse e selvaggina.

Il vitigno Carmenère deriva dalla “Vitis biturica”, giunta in Nord Italia in epoca romana (Columella). Dalla Vitis biturica sono stati selezionati, nel bordolese, il Carmenère, il Cabernet Franc, il Merlot, il Cabernet Sauvignon, il Malbec. Nelle DOC italiane è stato a lungo confuso con il Cabernet Franc ma si distingue nettamente tramite il DNA e per la produzione di vini ben strutturati, assai colorati (antociani), ricchi di tannini rotondi e morbidi, di sapore complesso.

Fin dal 1990, quando decidemmo di incrementare la superficie coltivata con varietà di uva nera e vennero acquistate da un vivaista francese anche barbatelle di Cabernet Franc, sorsero i primi dubbi perché risultò evidente anche a noi che quel Cabernet “Francese” aveva poco a che fare con la varietà tradizionalmente coltivata in Franciacorta sotto il medesimo nome e conosciuta localmente come “bordò magher” per la sua caratteristica di avere grappoli spargoli e con acini piccoli.
Nel 1999 la nostra azienda ha provveduto a realizzare nuovi impianti ad elevata fittezza, realizzati con marze prelevate da una pianta prefilosserica (non innestata) presente in azienda a Capriolo e da un vigneto di oltre 50 anni in Erbusco. Nuovi impianti con cloni di Cabernet frac/Carmenère italiani sono stati realizzati nel 2001 e negli anni seguenti.

Con la nascita del Curtefranca DOC nel luglio 2008 il Carmenère entra a pieno titolo nella composizione dei nostri vini e gli viene riconosciuto quel ruolo qualitativo per tanto tempo dimenticato.

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