Viticoltura biologica
Ecologia e rispetto per l’ambiente, ma non perché è di moda.
Una relazione speciale a tre vie: vite-uomo-natura.
Gestire i vigneti seguendo le linee della viticoltura biologica e sostenibile.
Fin dal 1992 abbiamo applicato il Reg. CE 2078/92 poi divenuto Reg CE 1257/1999 ed in particolare gli articoli 22,23 e 24 di quest’ultimo che prevedono le Misure Agroambientali ovvero “metodi di produzione agricola compatibili con le esigenze di protezione dell’ambiente e con la cura dello spazio naturale”.
In questi ultimi anni ci siamo impegnati con la cosiddetta “Misura F” di questo Regolamento nel praticare tecniche di coltivazione e concimazione di minore impatto, in pratica:
- non utilizziamo assolutamente più da oltre venticinque anni diserbi o erbicidi;
- i trattamenti della vite contro peronospora ed oidio sono stati fatti secondo un rigido standard che comprende pochi prodotti minerali e non di sintesi e secondo un calendario di interventi dettato dalla nostra capannina metereologica, quindi a necessità effettiva e non secondo un calendario prefissato che non tiene conto delle condizioni atmosferiche e implica maggiori trattamenti al vigneto;
- le concimazioni sono state fatte solo dopo analisi dei terreni e quindi secondo le effettive necessità del singolo vigneto;
- il suolo è stato inerbito tra i filari per ridurre le lavorazioni meccaniche, l’erosione, il dilavamento e restituire humus, attraverso il taglio dell’erba, al terreno stesso;
Lungo i nostri vigneti sono state mantenute o ricreate siepi, soprattutto di biancospino, e filari di alberi (gelsi, querce e castagni) così da ricostruire il paesaggio agricolo tradizionale ma soprattutto fornire ospitalità ad una fauna selvatica -insetti, uccelli, piccoli mammiferi- utile per la biodiversità e la lotta ai parassiti della vite. I nidi artificiali già posti in alcuni vigneti richiamano volatili tipici delle aree vitate, quali cinciallegre e codirossi. La presenza di questi insettivori nei vigneti con la loro attività predatoria verso insetti dannosi aiuta il lavoro volto all’equilibrio biologico e alla sua stabilità nel tempo.
Ma poiché non c’è fine alla ricerca del meglio dal 2015 abbiamo cominciato la conversione dell’intera azienda a biologico e nel 2018 abbiamo fatto la prima vendemmia con le prime uve di Franciacorta interamente biologiche.
Sempre il 2018 è stato l’anno della nostra certificazione secondo lo Standard di sostenibilità SOPD Equalitas – Sostenibilità della filiera vitivinicola: Organizzazione, Prodotti, Denominazioni d’Origine (SOPD).
Il risultato del lavoro del 2017 (certificato nel 2018) è riportato nel nostro Bilancio di Sostenibilità 2017, pubblicato anche on line.