Gallina Romagnola

Gallina romagnola

Una razza di polli in via d’estinzione: la Gallina Romagnola.
Un antico pollaio disegnato da un architetto.
Un progetto di salvaguardia genetica, a favore della biodiversità.
Un omaggio all’antenato Raffaele Ricci Curbastro.

Chiunque visiti il Museo Agricolo e del Vino Ricci Curbastro e le cantine dell’azienda agricola Ricci Curbastro a Capriolo in Franciacorta non può non restare colpito dalla particolare struttura del pollaio dell’azienda stessa posto tra la portineria e la cantina.
Si tratta in realtà di una ben curiosa costruzione, a pianta esagonale che culmina con una torretta che svolge le funzioni di torre piccionaia e passeraia; una sorta di piccolo “castello turrito” dalla storia importante.

Nell’archivio dei Ricci Curbastro sono infatti conservati i disegni originali del progetto realizzato nel 1873 e 1874 dall’Arch. bresciano Antonio Tagliaferri e realizzato prima del 1878 quando compare per la prima volta sulle mappe catastali.
Nel 2001 con un paziente lavoro di restauro la struttura, tuttora utilizzata come pollaio, è stata riportata al suo iniziale splendore inclusa l’originale tinteggiatura “tricolore” forse voluta per ricordare le allora recentissime guerre risorgimentali.

L’allevamento dei piccioni, cui era destinata la torretta, rappresentava un’importante complemento all’economia della famiglia contadina cui, normalmente, si dedicavano le donne. I passeri invece rappresentavano una specie di dono della natura; abitualmente presenti intorno alle cascine per approfittare della loro protezione e presenza di cibo (pollai, granai ecc.), “ricambiavano” l’ospitalità fornendo nidiacei per succulenti spiedi.

Con il restauro del pollaio l’azienda agricola Ricci Curbastro ha voluto utilizzarlo anche per partecipare ad un importante progetto di salvaguardia di un nucleo di riproduttori di gallina Romagnola. Originaria della zona che comprendeva la Romagna con le province di Ravenna, Forlì, parte dell’Emilia con Bologna, estendendosi a Firenze, Arezzo, Pesaro, Urbino e la Repubblica di S. Marino, ossia in quello che fu l’Impero Romano chiamato Flaminia, era diffusa una razza primitiva di pollo piuttosto uniforme nei caratteri, di taglia un poco sotto la media, da alcuni definita il tipo perfetto della gallina di fattoria e per i campi estesi (Trevisani G., 1936).
La razza Romagnola ha scheletro ed ossatura fine, è robustissima, vivendo per lo più avvezza alle contrarietà dell’ambiente. Si riparava sugli alberi di alto fusto preferendoli alla clausura del pollaio.

E’ caratterizzata da una cresta semplice di grandezza media, diritta nel gallo e piegata nella gallina, di colorito rosso intenso, tessitura fine senza presenza di granulazioni. I bargigli sono alquanto sviluppati, gli orecchioni di forma ovale, piccoli, colore crema chiari, lisci, talvolta ombreggiati di blu specie nei soggetti giovani. I tarsi variano dal giallo puro al giallo maculato, al verdognolo ed al totalmente scuro. La livrea è alquanto varia come dimostrato anche dalle poche foto dell’epoca, ma si può supporre fossero comuni il mantello argentato il grigio “argento fiocchi neri”, rosso dorata “oro fiocchi neri”, bianco e perniciato. Il peso del gallo oscilla dai 2,0 ai 2,5 kg, 2,0 kg per la gallina. A quattro mesi i pulcini pesano circa 1,0-1,5 kg; la fetazione media annuale raggiungeva le 150 uova del peso medio di 60 g. La pelle varia di colore e può essere gialla o bianca.

Questa razza fu oggetto di selezione sia presso la Stazione Sperimentale di Pollicoltura di Rovigo, sia da parte dell’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura di Ravenna, che ottenne gruppi omogenei di varietà dorata e grigia.
La razza Romagnola, seppur meritevole di maggior considerazione , a causa della sua localizzazione geografica in zone da sempre votate all’allevamento avicolo, subì successivi incroci e fu poi completamente sostituita con razze più precoci e produttive (Pozzi G. 1961; Trevisani G., 1936; Pascal T., 1925; Ghigi A., 1930).

Recuperata recentemente, un piccolo nucleo è allevato in collaborazione con l’Università di Parma presso la Facoltà di Veterinaria.
Proprio da questo nucleo provengono gli esemplari a noi affidati per la continuazione della specie e la salvaguardia di un DNA tanto prezioso quanto raro ai fini della conservazione della biodiversità, con l’obiettivo di essere tra i protagonisti del ribaltamento di una situazione di rischio che l’umanità vive con i processi in atto di estinzione di specie animali e vegetali. Processi che stanno procedendo ad una velocità incontrollata.

Il progetto Gallina Romagnola nel pollaio Ricci Curbastro oltre che un atto dovuto verso un animale che da un paio di millenni accompagna la nostra vita è anche un omaggio a Raffaele Ricci Curbastro (nonno di Gualberto), illustre agricoltore Romagnolo che proprio con le sue selezioni avicole ottenne importanti riconoscimenti nelle Esposizioni Circondariali e Regionale Romagnola del 1903 e 1904.